lunedì 29 settembre 2014

CENTO PIAZZE PER GLI INSEGNANTI

 Giornata Mondiale degli Insegnanti: 
l’AIMC “manifesta” in Cento Piazze del Paese

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) promuove, per il quinto anno consecutivo, la manifestazione “CENTO PIAZZE 2014” sul tema “Valorizzare gli Insegnanti per dare valore alla Scuola”.
L’evento si svolge in occasione della XX Giornata Mondiale degli Insegnanti, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco (CNIU) e in collaborazione con l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI, la Fondazione AIMC onlus e l’Ecogeses.
CentoPiazze per l’AIMC - precisa il Presidente Giuseppe Desideri -assume una valenza ulteriore per una prima riflessione collettiva, lungo tutto il Paese, sul Rapporto “La buona Scuola”, presentato dal Governo”. Riflessione a cui l’Associazione fornisce già un primo contributo con il “Manifesto per dare Valore alla Scuola”. “Cento Piazze – incalza Desideri – è una splendida occasione per parlare della scuola e dei suoi professionisti in una visione strategica e sistemica”.
Gli inni nazionale e europeo, eseguiti dal coro del Liceo classico “F. Vivona di Roma, apriranno la manifestazione che si svolgerà a Roma il 1 ottobre p. v. e, in contemporanea o nei giorni immediatamente successivi, in molte realtà associative territoriali, con il coinvolgimento di associazioni e movimenti locali. L’evento nazionale si svolgerà a Roma presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in viale Trastevere, 76, alla presenza del ministro Stefania Giannini e di numerose personalità del mondo politico-istituzionale, ecclesiale, accademico, culturale e studentesche. Interverranno, inoltre, Luigi Berlinguer, già Ministro della P. I, Gioele Anni, presidente nazionale Movimento studenti di AC, Maria Grazia Colombo, Commissione educazione Forum delle famiglie, Lucio Guasti, Università Cattolica di Piacenza, Rosa Musto, già coordinatrice della Rete di scuole Unesco-AsPnet Italia, Alfons o Rubinacci, coo rdinatore del comitato scientifico di Tuttoscuola e don Maurizio Viviani, direttore dell’UNESU della CEI,
Uno spazio consistente dell’evento è riservato alla presentazione di alcune significative esperienze maturate da alcuni istituti : Istituto Tecnico Agrario Statale “Emilio Sereni”- Sez. scuola del carcere di Roma; IC Fontanile-Anagnino – Sez. musicale di Roma e il Liceo Musicale di Latina.
Il servizio di accoglienza dei partecipanti sarà assicurato dagli studenti e studentesse dell’IISS “De Pinedo-Colonna, indirizzo Aeronautico e Nautico di Roma.


giovedì 4 settembre 2014

LA BUONA SCUOLA - IL DOCUMENTO DEL GOVERNO PER LA RIFORMA DELLA SCUOLA

Tutto ciò che è proposto in questo Rapporto lo abbiamo studiato, vagliato, incubato negli ultimi mesi. Oggi lo offriamo perché sia oggetto di dibattito e confronto fino a novembre, nel quadro di quella che vogliamo diventi la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto finora.
Lo offriamo ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli a scuola; ai fratelli e alle sorelle maggiori che sono già all’università; a chi lavora nella scuola o a chi sogna di farlo un giorno; ai sindaci e a chi investe sul territorio. Lo offriamo a tutti gli innovatori d’Italia.
Perché non esistono soluzioni semplici a problemi così complessi.
Perché ci aiutino a migliorare le proposte, a capire cosa manca, a decidere cosa sia più urgente cambiare e attuare.
Perché per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo.
Ci vuole un Paese intero.

martedì 2 settembre 2014

ITALIANI? POVERI DI CULTURA BIBLICA



Ammonisce il figlio di Sirach, autore del Siracide: «Vergognati della tua ignoranza». Già, gli italiani dovrebbero un po’ vergognarsi della loro ignoranza sul fattore «B», che sta per Bibbia. Quasi tutti ammettono di possederne in casa una copia. Sette su dieci spiegano di averne ascoltati alcuni brani nell’ultimo anno o anche di averli letti. Ma quando si prova a entrare fra le pieghe del testo sacro, l’approssimazione e la confusione regnano sovrani.
E allora appena il 20% sa che Bibbia significa “libro” (per due su cinque vuol dire “testimonianza”). Un terzo pensa che il Messale faccia parte dei settantatré libri di cui la Bibbia è composta. Un altro terzo sostiene che la Scrittura indichi la data del 25 dicembre per la nascita di Cristo. Ben sei su dieci si dicono sicuri che Cesare Augusto non sia mai citato dalla Parola per eccellenza (quando, invece, nei Vangeli è richiamato come l’imperatore che indice il primo censimento e che costringe Giuseppe con Maria a “salire” da Nazaret a Betlemme dove verrà alla luce l’Emmanuel). E più della metà del Belpaese non ritiene che il testo sacro sia fonte della Rivelazione anche per ortodossi o anglicani.   
Risultato? Se nella pagella degli italiani ci fosse una materia che potremmo chiamare “biblica”, la Penisola non raggiungerebbe la sufficienza. E il voto che si meriterebbe sarebbe 5,9, secondo l’indagine che la casa editrice Edb, in collaborazione con la Fondazione Unipolis, ha commissionato all’istituto di ricerca “Demos & Pi” in occasione del quarantesimo anniversario della pubblicazione in Italia della Bibbia di Gerusalemme.  
Più di millecinquecento interviste realizzate per scandagliare il rapporto fra il Paese e un testo che «non è soltanto il distintivo cristiano, per citare una formula cara al filosofo Romano Guardini, ma rappresenta anche un distintivo nazionale», sottolinea il direttore scientifico di “Demos & Pi” e curatore dello studio, Ilvo Diamanti. Gli esiti della ricerca, curata da Luigi Ceccarini, Martina Di Pierdomenico e Ludovico Gardani, sono il fulcro del libro Gli italiani e la Bibbia (Edb, pagine 136, euro 10,00) che esce lunedì.  
Il priore della comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, parla nella postfazione di «povertà della cultura biblica in Italia ....